Continua a rimanere attivo il Piano Freddo per tutelare le persone senza fissa dimora
L’accoglienza alle persone senza dimora, vista l’emergenza sanitaria ancora in corso, continuerà fino al 31 maggio
L’accoglienza straordinaria alle persone senza dimora, vista l’emergenza sanitaria ancora in corso, continuerà fino al 31 maggio per offrire protezione in sicurezza e nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, con le stesse modalità messe in campo durante il Piano Freddo.
Il Comune di Bologna ha deciso di proseguire la modalità straordinaria di accoglienza offrendo alle persone seguite dal Piano Freddo la possibilità di rimanere all’interno delle strutture 24 ore al giorno.
Rimangono allestite fino al 31 maggio dunque anche le quattro tensostrutture attrezzate con tende e tavoli davanti alle strutture di via Pallavicini, via del Lazzaretto, Villa Serena e Centro Beltrame. Anche quattro parrocchie proseguono fino al 31 maggio l’apertura straordinaria. Le persone accolte con questa modalità sono attualmente 220. Nelle strutture la consegna dei pasti è offerta dalla Caritas Diocesana.
I servizi per la grave emarginazione adulta gestiti da Asp Città di Bologna si sono riorganizzati per garantire la massima sicurezza di cittadini e operatori e, nel contempo, far fronte ai nuovi bisogni delle persone più fragili.
Prosegue il lavoro del servizio Help Center–Città Prossima che si ricalibra secondo le esigenze. Gli operatori hanno valutato che le persone in strada necessitano di un monitoraggio maggiore soprattutto la sera, quando è più necessario il sostegno. Per questo motivo sono state istituite uscite serali dalle 20 alle 24 il lunedì, martedì e mercoledì. Anche a maggio i volontari di Croce Italia usciranno due volte alla settimana per monitorare la salute delle persone in strada.
L’Unità di strada per le tossicodipendenze lavora in modalità mobile dalle 10 alle 16.30 il lunedì, mercoledì e giovedì, e dalle 16 alle 19 il martedì e venerdì per intercettare tutte le persone tossicodipendenti che sono in strada, distribuire materiale sanitario e fare medicazioni sul posto attraverso un’infermiere professionale.
Il Servizio Sociale Bassa Soglia si è attivato in questo contesto di emergenza Coronavirus, privilegiando i colloqui e i contatti telefonici e, in ottemperanza alle disposizioni governative emanate, ha inoltre limitato i contatti con l’utenza e con gli operatori dei diversi Servizi.