Cooperazione sociale e sviluppo sul territorio al centro dell'assemblea di Federsolidarietà
L'appuntamento ha visto la partecipazione di oltre 250 rappresentanti delle cooperative associate e di importanti ospiti
“Di fronte alla profonda crisi economica degli ultimi anni, le cooperative, facendo leva sui principi di mutualità, solidarietà e trasparenza che fanno parte del loro Dna, hanno saputo tenere meglio di altre forme imprenditoriali. In particolare la cooperazione sociale ha mostrato una forte resilienza, anche grazie ad una importante capacità di progettazione”.
Con queste parole il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, ha aperto i lavori della Assemblea regionale delle cooperative sociali di Federsolidarietà, svoltasi nei giorni scorsi alla Villa Smeraldi di San Marino di Bentivoglio.
Un appuntamento, che ha riunito oltre 250 rappresentanti delle 400 cooperative associate alla Federazione, promosso per discutere le esigenze di innovazione dei servizi alla persona, a cominciare dal ripensamento del welfare in senso “generativo”, per continuare con la necessità di creare spazi di maggiore partecipazione degli stakeholders: gestori non profit, cittadini più o meno organizzati, associazioni di rappresentanza degli utenti.
Temi ripresi dai tanti ospiti dell'iniziativa: dal Presidente Nazionale di Federsolidarietà Giuseppe Guarini; alla Vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini; all'assistente spirituale Don Adriano Vincenzi. Mentre il presidente di Federsolidarietà Emilia Romagna, Luca Dal Pozzo, nella sua relazione ha commentato i numerosi dati relativi alla consistenza numerica e organizzativa delle oltre 440 cooperative sociali.
“Gli elementi di cui siamo in possesso – ha sottolineato Dal Pozzo – evidenziano un'urgente necessità di aggregare gran parte delle cooperative, con i diversi strumenti e metodi a disposizione (fusioni, aggregazioni, reti consortili e gruppi cooperativi). Le singole dimensioni delle imprese, in larga misura, paiono impedire di strutturarsi adeguatamente alle nuove sfide, rappresentate ad esempio dai servizi diretti ai privati, in assenza di sostegno pubblico". Dal Pozzo ha però evidenziato una caratteristica positiva e più favorevole rispetto ad altre compagini cooperative, rappresentato dalla forte diffusione territoriale e dall'accentuato radicamento delle cooperative di Federsolidarietà. Caratteristiche che le posizionano favorevolmente nei confronti delle comunità e dei cittadini, per aprire quel dialogo diretto che oggi pare quanto mai necessario, sia in termini di nuovi e rinnovati servizi che di collaborazione e partecipazione ai processi di produzione, generazione e controllo.
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