Disabilità, presentati i dati sull'inclusione lavorativa in Emilia Romagna
Negli ultimi 5 anni oltre 15mila gli avviamenti al lavoro. Crescono gli iscritti al collocamento mirato
Elaborare in maniera condivisa con le associazioni che rappresentano le persone con disabilità e con le parti sociali il prossimo piano di azione regionale per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità. È questo l'obiettivo della Terza Conferenza regionale per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità, che si è svolta a Bologna il 18 e 19 giugno. L'appuntamento, previsto dalla legge regionale n. 17/2005, ha infatti il compito di verificare periodicamente l’attuazione degli interventi di integrazione al lavoro delle persone con disabilità, attraverso il confronto con i destinatari diretti e indiretti per acquisire pareri, condividere strategie e formulare proposte per il futuro.
Quest'anno la Conferenza si è collocata in un contesto economico ed occupazionale migliore rispetto alla situazione del novembre 2013 in cui si svolse la precedente. La regione Emilia-Romagna nel 2013 aveva il tasso di disoccupazione collocato all’8,4%, nel pieno della recessione economica internazionale; nel 2017 quel tasso di disoccupazione è sceso in Emilia-Romagna al 6,5%, in l'Italia all'11,2%.
Rispetto all'inserimento lavorativo tramite l'istituto del collocamento mirato, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2017, 15.323 persone sono state avviate al lavoro: 8.430 uomini e 6.893 donne. Di queste, 13.641 persone sono state avviate al lavoro una sola volta, 1.380 due volte, 302 persone più di due volte; questo significa che ci sono stati 17.443 avviamenti complessivi al lavoro in questi anni. Si è tornati pertanto ai 3.500 avviamenti medi ogni anno, sullo stesso livello che si era registrato nel periodo 2000-2006, in cui si aveva una condizione di piena occupazione in Emilia-Romagna (i dati erano stati presentati nella prima conferenza del 2007). Nel corso del periodo 2007-2012, in piena crisi economica internazionale, eravamo scesi a 2.750 avviamenti annui.
Sono 14.561 le imprese che devono riservare 40.125 posti di lavoro alle persone con disabilità, corrispondenti al 2,6% dell’intera base occupazionale regionale alle dipendenze. I posti di lavoro effettivamente scoperti, senza alcuna previsione di assunzione alla fine del 2017, sono 3.959, il 9,9% del totale da riservare all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nelle imprese della regione. Nel 2008, all'avvio della crisi economica internazionale, ve ne erano 7.751, quasi il 20% del totale; nel 2013 l'11%.
Aumentano gli iscritti al collocamento mirato, che nel 2017 sono stati 6.937 (+54% rispetto al 2008). Un dato che denota come anche persone con disabilità lievi che prima usufruivano del collocamento ordinario ora preferiscano utilizzare quello mirato.
Complessivamente utenti con disabilità che si sono rivolti ai servizi per l'impiegosono 18.012 nel 2017 ed hanno ricevuto 73.800 prestazioni. Sono cresciuti costantemente negli anni ed hanno fruito mediamente di più servizi rispetto al passato, avvalendosi della stipula del patto di servizio e di misure personalizzate, quali: colloqui e/o consulenza orientativa, promozione di tirocini, percorsi di accompagnamento al lavoro, intermediazione per l'incrocio tra la domanda e l'offerta, con verifiche puntuali per ricoprire posti vacanti coerenti con la propria candidatura.
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