“Fateci aprire”: l’appello di Arci Bologna per la sopravvivenza dei Circoli Arci
"Non comprendiamo la ragione per cui non venga permesso ai Circoli di esercitare la somministrazione di cibo e bevande al pari degli esercizi commerciali"
Riceviamo e pubblichiamo da Arci Bologna.
La nostra Regione è zona gialla: cosa cambia per i Circoli? Esattamente nulla.
A un anno dalla chiusura dei nostri spazi, le attività culturali, sociali e ricreative continuano a non essere consentite. Mentre queste misure sono uguali per tutti, non comprendiamo la ragione per cui non venga permesso ai Circoli di esercitare la somministrazione di cibo e bevande al pari degli esercizi commerciali.
Una scelta tanto più incomprensibile a fronte di ristori inadeguati o pressoché inesistenti per le Associazioni e per il Terzo Settore. La somministrazione è per tanti Circoli una entrata fondamentale per sopravvivere, per pagare affitti e utenze, ed è funzionale alle tante attività culturali, sociali e ricreative che vengono messe in campo.
In materia igienico-sanitaria i Circoli adotterebbero le medesime misure degli esercizi pubblici, con l’aggiunta che l’attività di somministrazione si rivolgerebbe esclusivamente ai nostri soci, a chi vuole sostenerci per far sopravvivere presidi sociali e culturali di importanza fondamentale per i nostri territori che rischiano di diventare sempre più poveri di cultura, socialità e di attività di solidarietà e mutualismo.
Ringraziamo i parlamentari che hanno presentato un emendamento che si fa portavoce delle richieste nostre e delle tante associazioni, Arci e non, che da tempo chiedono di mettere fine alla grave ingiustizia che stiamo subendo.
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