Fio.PSD: lettera aperta ai Candidati Sindaco/a
Sei temi fondamentali, che la prossima amministrazione comunale dovrà affrontare, per tutelare le persone senza dimora, nella post emergenza Covid
La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, lo scorso martedì 21 settembre, ha diffuso una lettera, a firma della Presidente Cristina Avonto, indirizzata ai Candidati Sindaco/a per le prossime elezioni Comunali che si terranno in 1.162 Comuni fra cui Bologna, il 3 e il 4 ottobre.
Queste votazioni, sottolinea nella lettera fio.PSD, "avvengono a ridosso di due anni di emergenza pandemica e di crisi economica e sociale che hanno portato all’aumento di situazioni di marginalità e povertà spesso irreversibili". A fronte di ciò, va detto, in questo periodo, parte delle istituzioni (Comuni, Città Metropolitane, Regioni, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e di Enti di terzo settore, hanno rafforzato alcuni servizi di bassa soglia a supporto delle persone che vivono in strada o in condizioni di marginalità grave.
Per potenziare questi interventi, strutturandoli in un'ottica di prospettiva che vada oltre all'emergenza contingente, fio.PSD, in rappresentanza dei propri 143 soci in 17 Regioni, chiede ai candidati un maggiore ed esplicito impegno in merito ai seguenti temi:
- Riconoscere il diritto alla Residenza a chi ne ha i requisiti per legge;
- Forte sostegno alle politiche dell'abitare, quali Housing First e Housing Led, per superare la logica emergenziale delle accoglienze notturne
- Rafforzare percorsi di presa in carico delle persone senza dimora, fra servizi sociali, uffici anagrafe, polizia locale, uffici politiche abitative e del lavoro, secondo una logica di accompagnamento all’autonomia e diritto all’abitare;
- Incentivare azioni per migliorare il lavoro di comunità, la coesione sociale e la consapevolezza che vivere in strada non è mai una scelta ma una conseguenza;
- Rafforzare gli uffici della programmazione ed amministrativi, relativi alle politiche sociali, per garantire il corretto utilizzo degli imminenti fondi stanziati ai livelli regionali, nazionali, europei (Pon inclusione, Piano povertà, PNRR, REACT YOU, FEAD, etc.);
- Utilizzare gli strumenti, permessi dalle attuali normative, della co-programmazione e co-progettazione per garantire la massima partecipazione territoriale di enti di terzo settore e di altre istituzioni pubbliche, alla definizione di piani di intervento volti al contrasto della grave marginalità adulta.
Nella lettera si sottolinea come questi interventi siano necessari e inderogabili per superare adesso, in un'ottica post pandemica, "l'approccio emergenziale che limita le azioni ad alcuni periodi dell'anno (Piani Freddo) senza una prospettiva capace di assumere il fenomeno come strutturale, complesso, multidimensionale, richiedendo quindi interventi continuativi e multidisciplinari".