Immaginare il futuro della cultura in città al tempo del Covid-19: nasce Tavolo Cultura di Bologna
La proposta, lanciata da Arci Bologna con le associazioni del mondo culturale cittadino, è quella di coinvolgere le istituzioni per affrontare le gravi ripercussioni economiche e sociali
Agevolazioni sugli affitti durante il periodo di lockdown per le realtà del terzo settore che occupano sedi e spazi di proprietà di privati; sostegno economico con bandi di snellimento burocratico; una campagna di comunicazione che favorisca la ripresa delle attività e infine il rilancio a livello nazionale delle richieste di provvedimenti a supporto della cultura, dei lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura. Questi i principali punti dell’appello che Arci Bologna ha sottoscritto insieme a numerose associazioni culturali cittadine, per dar vita a un Tavolo Cultura con il Comune di Bologna che abbia come obiettivo aiutare il settore della cultura, fortemente colpito dall’emergenza sanitaria del Covid-19, a ripartire.
Uno spazio di lavoro e di confronto permanente, quindi, al fine di tessere un dialogo più stretto con i soggetti culturali che operano sul tutto il territorio metropolitano e con le istituzioni. “La crisi determinata dalla sospensione delle attività – si legge nell’appello del mondo culturale Bolognese – colpisce un settore già fragile e precario e il rischio, nel medio e lungo periodo, è che molte delle realtà che sono state protagoniste della vita culturale cittadina degli ultimi anni non riescano a sopravvivere”.
Per questo, l’intento della nuova proposta degli enti culturali è avviare un ragionamento di più ampio respiro e co-progettazione creando un luogo comune di confronto e azione in grado di coordinare le competenze e le risorse di tutti gli attori in campo. Immaginare strumenti nuovi per affrontare questa crisi, in modo da trovarsi preparati quando avverrà la riapertura delle attività di spettacolo e aggregazione, con modalità radicalmente diverse da quelle a cui eravamo abituati sino a poco pi˘ di un mese fa.
Un nuovo metodo di lavoro del settore cultura quindi, in grado di ricostruire quelle relazioni di fiducia che si sono sfilacciate con il distanziamento sociale e tutelare, in primis, la salute delle persone che frequentano gli spettacoli, garantendo allo stesso tempo il funzionamento di un’economia culturale che genera ricchezza, welfare e posti di lavoro.
Per visionare nel dettaglio le proposte contenute nell’appello delle associazioni culturali bolognesi consultare il sito di Arci Bologna