"No ai tagli ai Patronati". L'appello di Acli, Inas e Inca
Le Acli si mobilitano contro ai tagli ai Patronati previsti dalla nuova Legge di stabilità e lanciano assieme a Inas e Inca una petizione on line
Le Acli si mobilitano contro ai tagli ai Patronati previsti dalla nuova Legge di stabilità e lanciano assieme a Inas e Inca una petizione on line per raccogliere le firme dei cittadini e delle cittadine per chiedere al governo modifiche sostanziali della norma.
"I tagli alle risorse dei Patronati, messi nero su bianco nella legge di Stabilità, sono un attacco diretto contro i cittadini - sottolineano Acli, Inas e Inca in un comunicato congiunto - Se venissero confermati, questi istituti, che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali, non potrebbero più garantire i servizi finora offerti. Inoltre il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 70% degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone".
"Questi tagli - prosegue il comunicato - rappresentano quindi una scelta scellerata che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati, che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero. Tutti loro si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata. Ed inoltre, per svolgere lo stesso lavoro, oggi compiuto dai Patronati, la Pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone. Il costo complessivo per la Pubblica amministrazione (Inps, Inail e ministero dell’Interno) sarebbe di 657 milioni di euro".
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