Nuova Legge regionale sulla cooperazione sociale: il commento dell'Alleanza delle cooperative
“Un testo che registra notevoli passi avanti, ma che poteva essere più coraggioso dal punto di vista dell’innovazione”. Questo il commento dell'Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna
“Un testo che registra notevoli passi avanti, ma che poteva essere più coraggioso dal punto di vista dell’innovazione”. Questo il commento dell'Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) dell’Emilia-Romagna sulla Legge regionale per la Promozione e lo sviluppo della Cooperazione Sociale, approvata lo scorso 15 luglio dall'Assemblea Legislativa.
L'approvazione della legge avviene dopo un lungo percorso di confronto e di ascolto recependo i cambiamenti avvenuti in questi 20 anni che hanno visto aumentare il protagonismo e il ruolo della cooperazione sociale in Emilia Romagna. L’Emilia Romagna vede infatti oggi la presenza di 920 cooperative sociali con 2.530 unità locali e 37.646 dipendenti, con una crescita di +16,2% nel quinquennio 2007-2012. Il 77% degli addetti è assunto con contratto a tempo indeterminato, il 76% è composto da donne, l’8% dei dipendenti appartiene a categorie svantaggiate.
Alla luce di questi significativi numeri la legge prevede alcune novità, giudicate positivamente dall'ACI. La cooperazione sociale viene infatti riconosciuta soggetto con funzione pubblica che partecipa alla progettazione e alla gestione dei servizi. Sono previste nuove forme di rapporto fra Pubbliche Amministrazione e cooperative sociali di inserimento lavorativo attraverso l’utilizzo delle clausole sociale e gli affidamenti sotto soglia, riconoscendo alle cooperative di tipo B una importante funzione sociale.
Vengono rivisitate le modalità di iscrizione all’albo per garantire un maggior controllo e contrasto alla cooperazione “spuria”. Sono previsti alcuni interventi di sostegno, in particolare: la costituzione del fondo rischi consortili, l’affidamento dei beni immobili e la possibilità di utilizzo della centrale acquisti regionali.
Nonostante queste positive novità l'Alleanza delle Cooperative sociali esprime alcune perplessità per l’assenza di concreti sostegni finanziari che potevano esprimersi con una riduzione dell’Irap così come avvenuto in altre Regioni. A cui si aggiunge la privazione, rispetto alla precedente legge, di misure di sostegno diretto agli investimenti.
Altre perplessità riguardano la nuova composizione della Commissione regionale della cooperazione sociale che "corre il rischio di diventare un inutile luogo di concertazione fra diversi soggetti piuttosto che un utile strumento di consultazione".
Inoltre si sottolinea la mancanza di confronto su parole chiave quali “Programmazione” “Sussidiarietà” “Progettazione” “Gestione” molto citate anche nel “Decreto legge di riforma del terzo settore” licenziato recentemente dal Governo. "Come ogni legge, le parole inserite nei testi sono interpretabili e si tradurranno in scelte e azioni", sottolinea infatti l'ACI.
"In conclusione - sottolineano i rapprensentanti dell'Alleanza in un comunicato congiunto - si tratta di un testo che per la cooperazione registra notevoli passi avanti, ma che poteva essere più coraggioso dal punto di vista dell’innovazione, anche alla luce delle 'linee guida sul terzo settore' presentate dal Governo. Nei prossimi mesi valuteremo l’effetto della legge cercando di comprendere i benefici effetti per le cooperative anche alla luce degli atti che dovranno essere licenziati nei 90 giorni successivi all’approvazione".
>> Il Testo della legge