Promuovere e non difendere la famiglia. L'appello delle Acli regionali
In occasione del Family Day le Acli dell'Emilia Romagna affermano l'importanza di riconoscere i diritti di tutti i cittadini e di operare per promuovere il protagonismo e il benessere delle famiglie
"Le Acli non condividono la strumentalizzazione delle piazze e, rispetto al processo legislativo sulle unioni civili ora in atto, hanno a cuore la tutela dei soggetti più deboli e affermano l’importanza di riconoscere le unioni civili, anche omosessuali, sottolineando la necessità che vengano tutelati i diritti individuali fuori da ogni possibile equiparazione al matrimonio".
E' questo il commento delle Acli dell'Emilia Romagna a fronte delle grandi polemiche che nelle ultime settimane hanno infiammato le piazze in concomitanza alla discussione in aula del ddl sulle unioni civili.
Pur muovendo alcune critiche, in particolare rispetto al tema della step child adoption, l'Associazione Cristiana Lavoratori Italiani dell'Emilia Romagna promuove quindi il ddl Cirinnà, riconoscendo l'importanza di tutelare i diritti di tutti i cittadini.
"Sul tema della famiglia, fatta di mariti e di mogli, di papà, di mamme e di figli – sottolineano le Acli - la nostra associazione non è mai stata in difesa, piuttosto siamo da sempre impegnate con servizi, attività, iniziative, progetti per promuoverne il protagonismo. Il clima da tifoseria che si è creato in questi giorni a ridosso del Family Day non fa certo bene alle vere priorità della famiglia, che conosciamo non solo attraverso i nostri iscritti e il costante lavoro sul territorio, ma anche attraverso le migliaia di persone che si rivolgono ogni giorno al nostri servizi di Caf e Patronato diffusi su tutto il territorio della penisola".
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