Protezione alle vittime della tratta: la “fotografia” dell’Osservatorio regionale
Dallo sfruttamento all’inclusione sociale: in un report dettagliato, l’impegno della Regione Emilia-Romagna per garantire protezione alle vittime di tratta di esseri umani
Sono perlopiù donne, provenienti dalla Nigeria, reclutate con inganno e abusi nel paese di origine da reti criminali che si muovono come vere e proprie mafie, private della possibilità di autodeterminare la propria esistenza, controllate anche attraverso forme violente, e costrette a prostituirsi nelle strade del territorio regionale. Parliamo delle vittime della tratta di esseri umani alle quali il sistema di interventi promosso da oltre vent’anni dalla Regione Emilia-Romagna (denominato “Oltre la Strada”) è riuscito a garantire la fuoriuscita dalla loro condizione, ed un percorso di protezione e integrazione sociale.
A fornire questo ritratto è l’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione nella nuova pubblicazione “Cittadini stranieri in Emilia-Romagna. Tratta di esseri umani e grave sfruttamento: il fenomeno e gli interventi”, con il quale vengono proposti, per la prima volta in termini statistici dettagliati, una ricostruzione del fenomeno nel territorio regionale nelle sue diverse sfaccettature, e una analisi delle azioni sviluppate da Regione Emilia-Romagna, Amministrazioni locali e Terzo settore, finalizzate all’attuazione degli speciali programmi di assistenza previsti dalla normativa (articolo 18 del Testo Unico Immigrazione).
La lente di ingrandimento del Rapporto si concentra in particolare sul periodo che si avvia nel 2015, che costituisce un importante spartiacque nella caratterizzazione dei flussi migratori verso l’Italia e l’Emilia-Romagna, e nella loro relazione con i fenomeni di tratta presenti anche nel territorio regionale, in considerazione della crescita degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Maggiori informazioni e il testo del Rapporto sul sito della Regione>>