Pubblicato il Rapporto di Labsus sull'amministrazione condivisa dei beni comuni

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Dopo Bologna altri 67 Comuni hanno stipulato Regolamenti di amministrazione condivisa. Ma nessuno prevede finanziamenti diretti da parte dell'Ente Pubblico

A quasi due anni di distanza dalla presentazione del primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni, approvato dal Comune di Bologna nel maggio 2014, Labsus fa il punto sulla sua diffusione attraverso il Rapporto 2015 sull'amministrazione condivisa dei beni comuni.

Dal Report emerge che già a pochi mesi dall'approvazione del Regolamento bolognese si è messo in moto un meccanismo di contagio tra amministrazioni e soggetti della società civile che ha condotto diversi comuni ad approvare analoghi regolamenti: a maggio 2014, subito dopo Bologna, è la volta di Siena, seguita da Ivrea, L’Aquila, Casal di Principe fino ad arrivare a 68 comuni in totale, ai quali se ne aggiungono  altri 79 che hanno avviato una procedura di approvazione o sono in procinto di approvarlo.

Tra le criticità riscontrate nei patti vi è però che, nessuno di quelli analizzati nel Rapporto prevede finanziamenti diretti dai comuni. Il sostegno si caratterizza principalmente in affiancamento e supporto tecnico, in agevolazioni amministrative e in concessione a titolo gratuito di spazi e beni.

>> Scarica il Rapporto Labsus 2015

Tags: Territorio nazionale, Bologna, Beni comuni e legalità