Riforma del terzo settere: sconcerto del Forum per i primi pareri sugli emendamenti
Barbieri rimarca la più assoluta distanza dalla piega che sta prendendo la discussione al Senato: "siamo pronti alla mobilitazione"
“Abbiamo constatato con grande sconcerto che su molti degli emendamenti che avevamo suggerito e che erano stati presentati, è stato pronunciato parere negativo: rimaniamo oltremodo sorpresi, avendo più e più volte presentato pubblicamente, anche alla presenza di esponenti di Governo e Parlamento, le nostre istanze che sono sempre frutto di un lungo lavoro partecipato con le realtà che rappresentiamo”.
E' molto negativo il giudizio del Forum nazionale dopo la ripresa dell'iter del disegno di legge delega di riforma del terzo settore e l'esame dei primi emendamenti presentati agli articoli 1 (finalità e oggetto), 2 (Princìpi e criteri direttivi generali), 3 (Revisione del titolo II del libro primo del codice civile) e 5 (Attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso).
“Sul tema dell’autofinanziamento e su quello della valorizzazione del volontariato – sottolinea Pietro Barbieri - le nostre richieste appaiono completamente ignorate: avevamo invitato a porre una particolare attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento che per moltissime organizzazioni rappresentano la principale fonte di sostentamento, e che garantiscono autonomia ed un rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Al contrario, ci sembra che l’intenzione sia quella di assimilare queste realtà ad imprese con finalità commerciali. Con evidenti enormi danni che ne conseguirebbero”.
“Anche l’emendamento 5.3 del relatore, così come riformulato nella stessa seduta su richiesta del rappresentante del Governo, ci lascia esterrefatti: riconoscendo e favorendo 'la specificità delle organizzazioni di soli volontari' rimarca una piena distanza dalla nostra proposta di valorizzare e semplificare la normativa sull’associazionismo per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato”.
Più in generale il Forum del terzo settore rileva, anche su altri aspetti della Riforma, una “indubbia confusione che non aiuta a fare chiarezza nel complesso lavoro di disciplina del nostro vasto mondo”.
“Vogliamo rimarcare – dice Barbieri - la nostra assoluta distanza dalla piega che sta prendendo l’iter di discussione al Senato, e siamo pronti a farlo anche attraverso forme di mobilitazione: la nostra preoccupazione è di avere una Riforma che non promuova e valorizzi il terzo settore ma che lo mortifichi, lo imbrigli e lo sottoponga esclusivamente a sterili controlli”.
“Ci appelliamo per questo al Presidente del Consiglio, al Ministro per le Riforme, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e a tutte le rappresentanze parlamentari perché la riflessione su temi così rilevanti non venga strozzata da questi pareri e perché si abbia una Riforma giusta e condivisa dai destinatari”.