Riforma del terzo settore: il Forum esprime apprezzamento ma chiede ulteriore attenzione

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Tra i temi di maggiore rilievo quello della revisione della disciplina del terzo settore, delle agevolazioni fiscali e delle misure di sostegno economico

"L'ampia partecipazione all'incontro 'La Riforma che vorremmo' dimostra un forte grado di interesse  sul disegno di legge delega di Riforma del Terzo Settore". E' positiva la valutazione del Forum Nazionale del terzo settore rispetto all'iniziativa promossa a Roma nei giorni scorsi per presentare pubblicamente, e alla presenza del sottosegretario alle Politiche Sociali,  Luigi Bobba e del Relatore della Riforma del Terzo settore al Senato, Stefano Lepri, il documento di proposte elaborato dal Forum su questo importante tema.

Proprio per questo il Forum sottolinea la necessità di porre maggiore attenzione ad alcune tematiche di particolare rilievo. “Con oltre 700 emendamenti proposti ad oggi, la situazione si presenta piuttosto caotica – ha dichiarato Pietro Barbieri, Portavoce del Forum -. Al testo non abbiamo dato un giudizio negativo. Bene gli accordi trovati sull’impresa sociale e sul servizio civile, ma abbiamo individuato alcuni aggiustamenti volti a migliorare questioni ancora aperte, e per noi centrali relativamente agli art. 4 e 9, sul riordino e revisione della disciplina del terzo settore e sulle agevolazioni fiscali e misure di sostegno economico.”

In particolare il Forum del Terzo Settore chiede che sia posta attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento delle organizzazioni, nello specifico verso quelle che aiutano la comunità senza gravare sullo Stato: “l’autofinanziamento è la forma di sostentamento principale dell’associazionismo del Paese, pratica che ne garantisce l’autonomia e delinea il rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Si tratta quindi di un aspetto importantissimo, che occorre tutelare e valorizzare, che caratterizza le attività di tutte le associazioni di promozione sociale, senza il quale si corre il rischio di assimilarle alle attività commerciali.” Altro ambito da rivedere, la valorizzazione e semplificazione della normativa sull’associazionismo per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato, incentivandone l’impegno: “penso a nuove norme sui rimborsi spese dei volontari – ha proseguito il Portavoce -. Occorre evitare abusi che mascherino forme di remunerazione, e quindi lavoro sommerso e concorrenza sleale, ma al contempo disciplinare il tema in modo che l’attività volontaria non diventi elitaria. Infine se si vuole sostenere il terzo settore e la sua capacità di spinta sociale, va ridisegnato tutto il sistema fiscale che attualmente, per il terzo settore, è oggettivamente caotico e insostenibile. Se si vuole promuovere davvero il terzo settore, l’ancoraggio alla definizione di enti non commerciali non può essere cancellato senza adeguate misure alternative che interpretino i suoi presupposti.”

In chiusura, rispetto al Consiglio nazionale del terzo settore, nuovo organismo previsto negli ultimi emendamenti, Barbieri esprime apprezzamento per la creazione di uno spazio istituzionale di incontro, “a patto che non si pensi di attribuirgli compiti di rappresentanza: sarebbe una scelta sbagliata e poco liberale specie per un mondo che, nascendo dal basso, è abituato a costruire, per via democratica, consenso, progettualità, protagonismo.”

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