Riforma del terzo settore: il primo documento del Forum Nazionale
Si è svolto a Roma l’incontro promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore con l’Intergruppo parlamentare del Terzo Settore: "#lavoltabuona. La Riforma del Terzo Settore: partecipare per cambiare".
Si è svolto a Roma lo scorso 12 giugno l’incontro promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore con l’Intergruppo parlamentare del Terzo Settore: "#lavoltabuona. La Riforma del Terzo Settore: partecipare per cambiare".
Il Forum Nazionale del Terzo Settore, come parte sociale riconosciuta ed organismo di rappresentanza di vasta parte del non profit italiano, ha aderito con piacere all’iniziativa del Governo di riformare la legislazione del Terzo Settore, redigendo un proprio Documento.
“Il Documento del Forum - come dichiara il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri - parte da una sostanziale condivisione del lavoro fatto a partire dalla valorizzazione del principio di sussidiarietà, dalla necessità di revisionare il Libro I titolo II del Codice Civile e riordinare tutta la materia, rilanciare il Servizio Civile come difesa della Patria; far decollare l’impresa sociale, stabilizzare il 5x1000, coordinare la disciplina civilistica, le singole leggi e la disciplina fiscale con la redazione di un Testo Unico del terzo settore, istituire una apposita Authority con finalità pubbliche indipendenti, con funzioni di promozione, indirizzo, studio e controllo, ridisegnare il rapporto con la PA, aumentare gli strumenti di trasparenza, incentivare le forme di promozione e sviluppo. Soprattutto quello che abbiamo apprezzato è la filosofia di fondo volta a ‘superare le vecchie dicotomie pubblico/privato e Stato/mercato e passare da un ordine civile bipolare a un assetto partecipato tripolare’.”
“Le Linee guida indicate dal Governo sono però sono anche molto complesse - prosegue il Portavoce - , per questo l’incontro di oggi è stato un primo confronto tra Governo, Parlamento e Forum, per ragionarne e discuterne insieme, seguendo il principio di metodo già segnalato dalle Linee guida, e cioè il confronto e la partecipazione, e cominciando da una corretta definizione di cosa è il terzo Settore, cosa fa, quali i risultati della sua azione, quale la sua identità. Auspichiamo poche regole semplici e chiare.”
Tra gli spunti contenuti nel Documento del Forum centrale è il tema della libertà di associazione; il riordino e la semplificazione della disciplina tributaria e fiscale nazionale con interventi come la stabilizzazione del 5x1000, le agevolazioni e semplificazioni nell’accesso al credito , ma anche strumenti finanziari dedicati, la trasparenza. E’ necessario un nuovo modello organizzativo: quello della amministrazione condivisa, con la sussidiarietà elemento centrale di riforma della Pa, per costruire un nuovo patto di cittadinanza. Il terzo settore può anche giocare un ruolo decisivo come attore capace di suggerire modelli di economia civile che possano essere mutuati anche dalle realtà del profit, senza che avvenga il contrario.
Per Barbieri il terzo settore deve diventare un soggetto attivo nel fare le sue richieste, e un valore aggiunto per il Paese. “Con un Terzo Settore più chiaro, semplice, consapevole, è possibile lanciare una proposta: l’adozione di un ‘Programma strategico per i beni comuni e beni collettivi’, un disegno per una politica dei beni comuni, del welfare, della salute, dell’ambiente, della cultura, dell’educazione, che coinvolga e mobiliti tutto il Terzo Settore italiano in uno sforzo, adeguatamente coordinato e sostenuto, per contribuire a rinsaldare e rilanciare il Paese”.
“Infine - conclude il Barbieri - daremo il nostro pieno contributo al percorso volto alla nascita del disegno di Legge Delega sul Terzo Settore. Il Forum si è costituito, e lo è tuttora, con la finalità di essere strumento di partecipazione per portare cambiamento. Missione che è confacente al percorso che finalmente stiamo per intraprendere.”
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