Riforma Terzo Settore: fate presto, ma fate bene. L'appello delle organizzazioni del Forum
Il Forum promette vigilanza e impegno incessanti affinché vengano accolti gli emendamenti e le migliorie proposte dal terzo settore
"Riforma Terzo Settore: fate presto, ma fate bene". E' questo l’appello lanciato a Governo e Parlamentari dalle organizzazioni aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore.
Una ulteriore sollecitazione che nasce dalla grande preoccupazione delle organizzazioni della società civile rispetto all'iter della riforma e alla necessità che vengano apportate a questa le modifiche e le migliorie più volte sollecitate dal Forum e dalle organizzazioni aderenti.
Sono quattro in particolare i punti sui quali il Forum continuerà la sua azione di pressione sul Governo perché, nel proseguimento dei lavori parlamentari, vengano introdotti i necessari correttivi nel DdL. Perdura lo scarso rilievo attribuito al profilo partecipativo che è invece il motore della attivazione dei cittadini e prerequisito per tutto il terzo settore, così come è ancora forte il rischio di confusione tra la stabile e prevalente attività di impresa e le attività tese al solo autofinanziamento delle associazioni, che rappresentano la forma più diffusa di auto-sostentamento e che penalizzare equivarrebbe a minacciare nella loro esistenza. Nella definizione di status di volontario il testo differenzia lo status non in base alle attività svolte, bensì in relazione alla tipologia di organizzazione in cui opera, rischiando di creare una grave differenza tra volontari di serie ‘A’ e di ‘serie ‘B’. Infine, l’introduzione del Consiglio Nazionale del Terzo Settore se può rappresentare una positiva innovazione come luogo di incontro e di raccordo con le Istituzioni, non deve categoricamente sovrapporsi agli organismi di rappresentanza del Terzo Settore.
"In questa prospettiva - sottolineano le organizzazioni del Forum - la vigilanza e l’azione del Forum continueranno ad essere incessanti per garantire la necessaria tutela delle piccole associazioni, per configurare uno status del volontario ancorandolo ad una prospettiva europea, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di terzo settore e delle loro rappresentanze nel percorso di redazione dei Decreti Legislativi, e per determinare in modo chiaro ruolo e compiti del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, ribadendo ancora una volta la necessità di avere una Riforma che sia condivisa dai suoi effettivi destinatari, seguendo il motto nulla su di noi, senza di noi.