Senza Violenza, al via la campagna rivolta agli uomini che agiscono violenza e che vorrebbero smettere
Da due anni a Bologna è attivo il Centro Senza Violenza rivolto a uomini: i dati e la nuova campagna di sensibilizzazione
Nell'ambito delle attività del progetto Move On, che si sta realizzando con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità, in collaborazione tra Associazione Senza Violenza, Casa delle donne per non subire violenza, Comune di Bologna, ASP Città di Bologna e ASC Insieme, è stata realizzata la campagna di comunicazione "Senza violenza" rivolta agli uomini che agiscono violenza nelle relazioni e che vorrebbero smettere.
Realizzata dall'agenzia di comunicazione sociale Comunicattive, la campagna presenta un'esperienza emotiva, incentrata sul punto di vista degli uomini autori di violenza verso le proprie compagne, mogli o ex partner, rifiutando un approccio colpevolizzante in cui tutti gli uomini che agiscono violenza e che desiderano cambiare la propria condizione possano riconoscersi.
Nell’arco di due anni dall’apertura il Centro Senza violenza ha registrato più di 70 primi contatti di persone che hanno chiesto informazioni o avanzato direttamente una richiesta di aiuto. Fra di essi vi sono innanzitutto uomini (47%), ma anche assistenti sociali 22%, professionisti 13% (avvocati/e, psicologi/e), familiari 12% e partner 7%.
Su più di 70 contatti, 40 hanno avuto come esito un appuntamento, un colloquio e quindi l’inizio di un percorso. Attualmente ci sono 24 (60%) uomini in percorso, 5 (13%) lo hanno concluso e sono in fase di monitoraggio; 11 (28%) – in momenti diversi – hanno lasciato.
Sono uomini giovani, l’età media è di 36 anni, spesso con un lavoro (il 76% risulta occupato, il 12% studente, il 9% disoccupato, il 3% pensionato) e un livello di scolarità medio alto (il 33% è laureato, il 36% ha un diploma di scuola media superiore) che decidono di cogliere un’opportunità e intraprendere un percorso per interrompere i loro comportamenti violenti. Sono per lo più celibi (47%) o coniugati (44%) in quasi la metà dei casi (45%) con figli/e quasi sempre minorenni. Nel 74% dei casi sono uomini italiani, nel 26% provengono da altri paesi.
Sono uomini che hanno agito violenza contro mogli (49%); conviventi o fidanzate (23%); più raramente contro un familiare (8), contro amiche o conoscenti (6%). Spesso si tratta di violenze psicologiche (89%); fisiche (69%); materiali (16%). Il 20% è stato denunciato all’autorità giudiziaria e l’11% ha già subito una condanna. Solo in 2 casi arrivano al centro a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, nel 18% dei casi attraverso l’invio dei servizi. In maggioranza sono quindi uomini che accedono al centro spontaneamente, perché riconoscono di avere un problema con l’uso della violenza. In larga maggioranza non hanno problemi di tossicodipendenza o alcolismo (l’82%) ma “solo” con l’uso della violenza. Fra di loro ci sono medici, operai, cuochi, insegnanti, istruttori, imprenditori, giornalisti, ecc.: uomini che cercano “un altro modo” per vivere il loro quotidiano le loro relazioni con mogli, compagne e figli/e: senza violenza.
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