Servizio Civile Nazionale, anche i rifugiati potranno accedervi
Firmato un protocollo d'intesa tra il ministero del Lavoro, quello dell'Interno e il dipartimento all'Immigrazione per avviare progetti di servizio civile per i rifugiati
Presto anche i rifugiati potranno fare il Servizio civile. Il ministero del Lavoro, il ministero dell’Interno e il dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della presidenza del Consiglio hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa per garantire “percorsi di inserimento sociale ai titolari di protezione internazionale e umanitaria, attraverso attività di impegno civico nell’ambito dei progetti di Servizio Civile Nazionale”. L’Avviso per la presentazione dei progetti sarà emanato dal Dipartimento della Gioventù e riguarderà quasi 3000 volontari.
Si tratta di un piccolo ma significativo passo - da tempo sollecitato anche dal Forum Terzo Settore - per l’integrazione delle persone alle quali è stata riconosciuta la protezione internazionale o la protezione umanitaria.
I settori di intervento in cui potranno essere attivati i progetti di Servizio Civile Nazionale sono: assistenza (tutela dei diritti sociali e servizi alla persona); protezione civile; ambiente; patrimonio artistico e culturale; educazione e promozione culturale. L’ottica entro cui sviluppare gli interventi è quella della solidarietà sociale, della tutela dei diritti civili, della formazione, della promozione della cultura della legalità, dell’integrazione e dell’inclusione sociale.
Per lo sviluppo di questi progetti di Servizio civile saranno utilizzate risorse del FAMI - Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione - espressamente dedicato al sostegno delle politiche di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo, nel rispetto dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Fonte: http://sociale.regione.emilia-romagna.it/