Tre milioni di soci, 7mila organizzazioni, 2,6 miliardi di fatturato: presentati i dati sul terzo settore in Emilia Romagna

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De Paoli: "Il terzo settore capace di creare ricchezza e occupazione di qualità, senza mai lasciare indietro i più deboli"

Tre milioni di soci , oltre 400mila persone che operano all’interno del settore (tra volontari e personale retribuito), un fatturato complessivo di 2,6 miliardi di euro. Questo, in sintesi, quanto emerge dalla rilevazione sul Terzo Settore in Emilia Romagna condotta  dall’Osservatorio  regionale sull’Economia sociale, riferita all’anno 2014 e presentata al Convegno "Pubblica amministrazione e Terzo settore: una collaborazione che si rinnova".

I dati, provenienti dall’incrocio di più archivi amministrativi e dalla raccolta di questionari inviati a circa 7.500 associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali, mostrano un settore in espansione.

Le associazioni di promozione sociale sono circa 3.600 per lo più operanti nell’ambito delle attività ricreative, della cultura e dello sport. I soci sfiorano i due milioni, con alcune aree forti nel reggiano, nella dorsale che unisce Carpi a Pavullo passando per Modena, nel  forlivese.
Le organizzazioni di volontariato sono circa 3mila, concentrate maggiormente nelle città. I soci superano il milione, mentre i soci volontari attivi sono 140mila. Gli ambiti nei quali operano riguardano principalmente la sanità, l’assistenza sociale e la protezione civile.Le entrate dal pubblico incidono per circa la metà delle entrate complessive.  
Anche la cooperazione sociale continua a crescere. Le quasi mille cooperative realizzano un fatturato che sfiora i due miliardi, grazie al lavoro di quasi 43mila addetti. Le aree forti della cooperazione sociale, tenendo conto della popolazione di riferimento sono, scendendo lungo la via Emilia, le città di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, a cui si aggiunge l’area che unisce il faentino con il forlivese e la città di Rimini.
Nel 2014, rispetto all’anno precedente, l’occupazione è aumentata del 4,3% , il fatturato del 2,3% , una crescita diffusa in quanto il 69%  delle cooperative ha chiuso in utile.

"I dati presentati mostrano che il terzo settore è un soggetto capace di creare ricchezza e occupazione, promuovendo nel contempo benessere e coesione sociale - sottolinea il Portavoce del Forum Terzo Settore Emilia Romagna, Luca De Paoli - Un ruolo ben riconosciuto dalla nostra Regione che ci ha pienamente coinvolti, assieme alle altre parti sociali, nel Patto Regionale per il lavoro, evidenziando l'importanza dell’economia sociale e del terzo settore come leve per creare una occupazione di qualità, promuovere coesione sociale, senza mai lasciare indietro i più deboli”.

E sono proprio queste le basi su cui rinnovare ed innovare la collaborazione con le Pubbliche amministrazioni, sia a livello regionale, che locale. "Mai come in questa fase – ha sottolineato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al welfare e alle Politiche abitative, nel suo intervento al convegno  - abbiamo bisogno del concorso e del sostegno delle diverse anime del Terzo Settore per riportare alti i livelli di coesione sociale e per riconnettere istituzioni, associazioni, e cittadini nel conseguimento di obiettivi comuni. Il rapporto pubblico-privato è uno dei pilastri dell'impalcatura regionale, per questo è importante trovare insieme nuovi modi di interagire e di co-progettare sulle grandi sfide dell’immigrazione, dello sviluppo economico, del contrasto alla povertà".


>> Maggiori approfondimenti e i dati presentati da Unioncamere nel corso del convegno sono disponibili sul sito della Regione

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