Verità e giustizia per Giulio Regeni. L'appello della Rete della Pace
Il coordinamento, a cui aderiscono numerose organizzazioni del Forum, chiede che sia fatta piena chiarezza sull'accaduto e una ferma presa di posizione da parte della Unione Europea
La Rete della Pace - a cui aderiscono numerose organizzazioni del Forum, organizzazioni sindacali e comitati locali - nell'esprimere profonda vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni, chiede alla comunità internazionale che sia fatta verità e giustizia su questa oscura vicenda.
"Giulio come i ragazzi e le ragazze delle periferie del Cairo, di Alessandria, di Tunisi, di Damasco, di Aleppo, di Gaza e di Gerusalemme, ha pagato con la propria vita per voler conoscere e per stare al fianco di sindacati e di associazioni che lottano in modo nonviolento per il riconoscimento dei diritti fondamentali di chi lavora senza un contratto, senza alcun diritto, senza la possibilità di difendersi e di protestare, per la dignità della persona umana e per potersi esprimere ed organizzare liberamente. - scrive la Rete della Pace in un comunicato - Principi e valori che sono alla base della nostra costituzione, della carta delle Nazioni Unite e delle radici dell'Europa, che sempre più trovano riscontro solo nelle tragedie per essere poi dimenticati nella quotidianità e dalle scelte della politica".
"Ma è la stessa scelta di Giulio - prosegue l'appello - che ci indica di non fermarci al dolore ed al ricordo, mentre altri giovani ed attivisti egiziani sono scomparsi, detenuti e torturati, e mentre la macchina repressiva e violenta prosegue la sua azione distruttrice".
Per questo la Rete della Pace chiede che sia fatta piena luce su quanto accaduto, che i responsabili siano puniti e che "la comunità internazionale chieda conto alle istituzioni egiziane del rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali ratificate dall'Egitto e che non è più accettabile che si continui a promuovere accordi, cooperazione ed investimenti con governi che non consentono di esercitare ai propri cittadini, senza distinzione di appartenenza politica, religiosa ed etnica, i diritti e le libertà fondamentali, violando e calpestando ogni sorta di principio elementare ed universale di protezione della persona umana".
"L'Italia, l'Unione Europea, hanno il dovere di condannare la violenza di quei governi che anziché proteggere i cittadini, al di là delle loro posizioni politiche o religiose, si fanno complici di torture, persecuzioni ed omicidi. - conclude il comunicato - E', questa, una responsabilità che le nostre istituzioni debbono assumere fino in fondo, senza più giustificare accordi ed alleanze per interessi economici o strategici. Nessun giacimento di fossili da sfruttare, nessuna ragion di stato può giustificare posizioni accomodanti e di copertura di regimi dittatoriali perché più strategico della vita delle persone e del rispetto dei diritti umani non vi è nulla".