E' il momento giusto per riformare la Legge sul volontariato?
Intervistato da Vita, Edoardo Patriarca, spiega il senso della sua proposta di riforma della 266
Una legge quadro sul volontariato, che superi la 266 del 1991. La proposta, depositata in Parlamento dai deputati Capone, Patriarca, Amato, Carnevali, D’Incecco, Grassi, Mariano e Sbrollini, ha fatto e sta facendo discutere il mondo del non profit, se non altro per una questione tempistica. Perché infatti avanzarla proprio nei giorni dell’approdo in aula a Montecitorio della riforma del Terzo settore?
Domanda che Vita.it ha girato direttamente a Edoardo Patriarca, deputato democratico e promotore dell’iniziativa.
"La proposta - ha spiegato Patriarca - non nasce dal confronto con le rappresentanze del Terzo settore, ma da una serie di istanze riscontrate nel dialogo diretto con le reti informali".
"L'obiettivo - ha sottolineato il deputato, intervistato da Vita - è dare un contributo e non un intralcio alla riforma del Terzo settore. Uno stimolo per aprire gli orizzonti e allargare la discussione in vista dei prossimi passaggi parlamentari. In un certo senso il messaggio è: non si parli solo di impresa sociale, nella riforma c’è molto altro, a partire dal volontariato".
Entrando nel merito del testo la proposta intende agire sostanzialmente su tre campi tematici. "Per quel che riguarda la cittadinanza attiva e i processi partecipativi, si tratta sia di inserire richiami espliciti alle leggi che hanno introdotto processi di democrazia deliberativa e partecipativa nella nostra legislazione, sia di riconoscere forme di volontariato informale od organizzato, in particolare sulla cura dei beni comuni". "Per quel che riguarda le aree di intervento - prosegue Patriarca - si tratta anche formalmente di estendere il principio di solidarietà alla solidarietà internazionale, non citata nella legge 266". "Infine - conclude - ci si deve porre il problema di includere anche nuove e più recenti forme di volontariato, come i gruppi di acquisto solidale che si vanno diffondendo nel nostro Paese, introducendo forme di cittadinanza attiva e di economia solidale nel cuore stesso della produzione economica".
>> La proposta di Legge
(Fonte: Vita.it, intervista di Stefano Arduini)