Il 5 per mille per 500 milioni in dieci anni. La denuncia de Il Sole 24 Ore

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Il quotidiano spiega come i tetti massimi fissati dalle spending review di fatto penalizzino i beneficiari a fronte dell'incremento dei cittadini firmatari

"Il 5 per mille ha subìto un taglio di 500 milioni in dieci anni. Rispetto ai 4 miliardi di euro assegnati dai contribuenti dal 2006 con le dichiarazioni dei redditi, gli enti beneficiari ne hanno incassati (o ne incasseranno fino all’anno di imposta 2014, ancora da liquidare) solo 3,5 miliardi".
A sottolinearlo è il Sole 24 Ore che spiega come i tetti massimi della misura fissati nelle spending review (nel 2013 400milioni di euro) di fatto penalizzino gli enti beneficiari, soprattutto a fronte dell'icremento, negli anni, dei cittadini che scelgono di esprimere una preferenza.

"Così, lo scarto fra il 5 per mille assegnato dagli italiani al non profit, alla ricerca, ai Comuni o allo sport dilettantistico e gli importi effettivamente liquidati si è via via allargato, fino a raggiungere il 20 per cento. In pratica, ogni 100 euro assegnati dai contribuenti, i beneficiari ne incassano 80. - si legge nell'articolo del Sole 24 ore - E il 5 per mille è diventato in realtà, in media, un '4 per mille'. Non solo: se l’appeal fra gli italiani di questa misura di sussidiarietà fiscale dovesse continuare a restare così elevato, neanche l’innalzamento del tetto a 500 milioni, disposto con la legge di stabilità 2015, sarebbe sufficiente a erogare i contributi dovuti".

Sul Sole 24 Ore la parola anche a Luigi Bobba che spiega come la Riforma sul terzo settore abbia tra i suoi cardini proprio la revisione dei criteri di accesso al 5 per mille e l’accelerazione delle procedure per erogare i contributi e, a tal proposito, sottolinea che "sarà necessario introdurre criteri sostanziali per l’accesso al 5 per mille, mentre oggi i beneficiari sono inseriti nelle liste in base a criteri di natura formale. Valutare cioè che gli enti, oltre a essere non profit, svolgano effettivamente un’attività di interesse generale, con un impatto sociale sulla comunità di riferimento".

Fonte: Il Sole 24 ore

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