Nel loro 70° anniversario le Acli incontrano Papa Francesco
Il Pontefice: "Il welfare non è un costo, ma una infrastruttura dello sviluppo"
"Nel contesto attuale le tre storiche fedeltà delle Acli, ai lavoratori, alla democrazia e alla Chiesa, si riassumono in una nuova e sempre attuale: la fedeltà ai poveri". Questo è uno dei messaggi lanciato da Papa Francesco alle Acli, rivolgendosi agli oltre settemila rappresentati delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, che il 23 maggio hanno incontrato il Pontefice in occasione del 70° anniversario dell'associazione.
Nel corso dell'incontro il Papa ha ricordato le quattro caratteristiche che il lavoro deve sempre avere: "essere libero, creativo, partecipativo e solidale" e ha richiamato gli aclisti a dare una "risposta sollecita e vigorosa contro questo sistema economico mondiale dove al centro non ci sono l’uomo e la donna: c’è un idolo, il dio-denaro". Quindi il Pontefice ha esortato le Acli a offrire la propria vicinanza, la propria solidarietà alle persone in difficoltà per il lavoro. "I tanti 'circoli' delle ACLI, che oggi sono da voi rappresentati qui, possono essere luoghi di accoglienza e di incontro. Ma poi bisogna anche dare strumenti ed opportunità adeguate. E’ necessario l’impegno della vostra Associazione e dei vostri Servizi per contribuire ad offrire queste opportunità di lavoro e di nuovi percorsi di impiego e di professionalità".
Da parte del Papa apprezzamento che per la proposta di Acli, insieme al cartello Alleanza contro le povertà, di introdurre il Reddito Minimo di Inclusione Sociale. "Un sostegno non solo economico alle persone al di sotto della soglia di povertà assoluta, che anche in Italia sono aumentate negli ultimi anni, può portare benefici a tutta la società. Voi potete fare da coordinamento e da motore dell’Alleanza nuova contro la povertà, che si propone di sviluppare un piano nazionale per il lavoro decente e dignitoso".
Proposta che si inserisce in un contesto più ampio di ripensamento del welfare quale strumento per lo sviluppo sociale. "E’ una importante battaglia culturale, quella di considerare il welfare una infrastruttura dello sviluppo e non un costo", ha sottolineato infine il Pontefice.
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