Reddito di solidarietà dell'Emilia Romagna: in due mesi arrivate 6.100 domande

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Dal momento che l'avvio della misura è stato posticipato rispetto alle previsioni iniziali, la Regione ha scelto di destinare le risorse 2017 rimaste inutilizzate per incrementare l'FRNA

Sono 6.100, in Emilia-Romagna, le domande presentate per il Reddito di solidarietà (Res) a due mesi dal suo avvio. E' quindi positiva la partenza della nuova misura di contrasto alla povertà voluta, ideata e introdotta dalla Regione con la Legge Regionale 24/2016. Dal momento che l'avvio del Res è stato posticipato rispetto alle iniziali previsioni (a fronte della necessità di dover allineare tutti gli strumenti regionali, a partire da quelli informatici, con quanto previsto dalla normativa nazionale), la Regione ha scelto di destinare i fondi destinati quest'anno al Res, e non ancora utilizzati per l’impossibilità di esaurire tutte le risorse previste nei mesi conclusivi dell’anno, per finanziare il Fondo per la non autosufficienza.

A presentare un aggiornamento sul Reddito di solidarietà, strumento che l’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni a prevedere e a far partire, è stata in Assemblea legislativa la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, nell’ambito della variazione di bilancio 2017 che ha portato all’ulteriore stanziamento per il Fondo per la non autosufficienza pari a 16,5 milioni (di cui 9 provenienti dai fondi destinati al Res e non utilizzati).

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