Riforma del terzo settore: al Senato si procede a rilento
Secondo Stefano Arduini, giornalista di Vita che ha da sempre seguito l'iter della Riforma, il rallentamento potrebbe essere dovuto ad alcune evidenti contraddizioni interne al PD
In due mesi di permanenza a Palazzo Madama la discussione sulla riforma del terzo settore ha fatto ben pochi passi avanti. A rimarcarlo è Stefano Arduini, giornalista di Vita che da sempre ha seguito con grande attenzione l'iter del Disegno di Legge.
"Dal 20 aprile ad oggi la Commissione si è riunita otto volte, ma solo due volte dal 21 maggio ad oggi: il 16 giugno, quando si sono tenute una serie di audizioni informali, fra cui Csv e Anpas, e il 17 giugno. - sottolinea Arduini nell'ultimo articolo pubblicato su Vita - Due mesi di tempo di fatto per superare lo stallo del conflitto di interessi fra la Affari costituzionali e l’undicesima Commissione, la Lavoro e Previdenza sociale, e mettere agli atti una discussione che obiettivamente poco o nulla ha aggiunto rispetto a quello che era andato in scena alla Camera dei deputati in prima lettura, se non qualche elemento di contraddizione all’interno del partito di maggioranza relativa".
E proprio le contraddizioni all'interno del Partito Democratico potrebbero essere una delle cause principali del forte rallentamento dell'iter della Riforma, che pure alla Camera era proceduto in maniera rapida e regolare.
Contraddizioni che Arduini riassume in uno scambio di battute tra due rappresentanti del PD. Da una parte Giorgio Pagliari, che esprime alcune perplessità sul DDL e in particolare sulle norme relative agli statuti, alle forme di controllo e ai compiti di coordinamento attribuiti alla Presidenza del Consiglio, "che rischiano di incidere in modo eccessivo sulla sfera di autonomia decisionale e organizzativa del Terzo settore" e sull'impresa sociale "che dovrebbe essere incentrata sul perseguimento di obiettivi sociali d'interesse generale, piuttosto che sulla connotazione dell'attività che sarà svolta, come invece prevede il disegno di legge all'esame".
Dall'altra Stefano Collina che spiega come la riforma consentirà di sfruttare le "potenzialità del terzo settore come fattore di sviluppo" e condivide "il tentativo di indirizzare il mondo dell'associazionismo verso la struttura dell'impresa sociale, anche se ciò comporta l'introduzione di alcuni adempimenti burocratici per assicurare la massima trasparenza".
Intanto mercoledì 24 giugno la Presidente della Commissione Anna Finocchiaro dovrebbe fissare il termine per la presentazione degli emendamenti, fornendo quindi qualche elemento in più su come procederà l'iter a Palazzo Madama.
Fonte: Vita.it