Riforma del terzo settore: slittato al 21 luglio il termine di presentazione degli emendamenti

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Il commento del presidente dell'Anpas: "la politica proceda senza esitare e non ci deluda"

Non sono mancate le reazioni da parte della società civile dopo la notizia dell’ulteriore rinvio del termine di presentazione degli emendamenti alla riforma del Terzo settore, deciso da Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali in Senato.
Il termine per  gli emendamenti era stato infatti fissato al 9 luglio, ma è stato poi spostato al 21 del mese. Uno slittamento che non è  piaciuto a molte organizzazioni no profit , che già da tempo lamentavano la brusca frenata subita dal Ddl nel suo iter al Senato, dopo il proficuo e celere lavoro fatto alla Camera.
Tra i primi a far sentire la propria voce, l'Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche assistenze, che con il suo Presidente Fabrizio Pregliasco, in un'intervista su Vita, ha ribadito la necessità di avere il coraggio di "procedere senza esitare", dopo il lavoro eccezionale fatto alla Camera.

"Questa riforma disegna un nuovo approccio rispetto al welfare. - ha dichiarato Pregliasco, intervistato da Vita - Un approccio più moderno che deve valorizzare e massimizzare anche il contributo del volontariato e delle reti di volontariato; un punto, questo, rispetto al quale  il testo può certamente essere migliorato.  Ma lo ripeto: l’opportunità è importante, la politica ora faccia il suo mestiere e non ci deluda. Anche perché se vogliamo davvero che il Terzo settore sia un perno centrale del welfare futuro , occorre porre l’attenzione anche alla trasparenza e alla legalità, per separare il grano dal loglio. Questa norma può darci gli strumenti necessari per centrare questo obiettivo".

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