Uccisione di Giovanni Lo Porto. Le parole del Forum Nazionale

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Da tutto il terzo settore grande dolore per la morte del cooperante, vittima civile e inconsapevole di una operazione militare contro al-Quaida condotta da un drone USA

"Apprendiamo con estremo dolore che Giovanni Lo Porto è stato ucciso in Pakistan ed esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la vicinanza alla madre, alla famiglia e a tutte le persone che in questi tre lunghi anni di prigionia si sono mobilitate per la sua liberazione e perché si rompesse un silenzio troppo lungo e troppo assordante". Queste le parole del Forum Terzo Settore Nazionale sull'uccisione del cooperante internazionale Giovanni Lo Porto.

"Pare che la morte di Giovanni sia avvenuta a gennaio - sottolinea il Portavoce Pietro Barbieri in un comunicato - e, pur in questo momento di sgomento e dolore, non possiamo non notare che evidentemente gli sforzi del Governo Italiano per la sua liberazione, al di là delle dichiarazioni ufficiali, erano ben lungi dall’aver conseguito il benché minimo risultato".

"Giovanni era un cooperante italiano, di grande esperienza e sensibilità, aveva dedicato la sua vita alla cooperazione internazionale e umanitaria, teso a portare aiuto a persone in difficoltà: era stato in diversi paesi del mondo ed il suo silenzioso impegno era stato unanimemente apprezzato ovunque si fosse recato - ricorda infine Barbieri - Giovanni non era uno sprovveduto ed era ben consapevole dei rischi che si possono correre nel lavoro che aveva scelto e che amava. Crediamo però che non potesse certo immaginare di perdere la vita in questo modo, vittima civile e inconsapevole di una operazione militare contro al-Quaida condotta da un drone USA".

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